In Sardegna, verosimilmente fin dall'età nuragica, intorno a nuclei ancestrali di riti e di miti, gruppi di individui si riunirono in società, accomunati da tradizioni, legati da una lingua e radunati in un'area geografica comune.
I santuari nuragici (Santa Cristina di Paulilatino, Santa Vittoria di Serri) sono esempi lampanti di una civiltà che doveva avere eletto la ritualità teatrale a fondamento sociale. Cortei drammatici, animati da canti dialogici, da danze corali e da gare ginnico-ludiche, dovevano svolgersi lungo l'andamento circolare degli ambienti, dietro la guida coreutica di re-sacerdoti, fino al pozzo dell'acqua lustrale.
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