La Sardegna ha una storia complessa, divisa in vari periodi e contraddistinta da caratteri originali. La presenza umana risale al Paleolitico e si snoda lungo tutte le epoche successive, preistoriche e storiche, trasformando il paesaggio dell'isola. L'archeologia documenta le emergenze culturali dall'età prenuragica a quella bizantina, mentre l'architettura, l'arte e la letteratura accompagnano il percorso storico dall'età giudicale a quella contemporanea.
Il percorso storico che condusse Roma ad assumere i connotati di una grande potenza fu segnato significativamente dai rapporti con Cartagine. Nel momento in cui Roma comincia ad affacciarsi con maggiori ambizioni politiche, economiche e militari sul Mediterraneo occidentale, la potenza cartaginese è al suo apice.
Il termine Neolitico, composto dalle parole greche neos (nuovo) e lithos (pietra), designa l'Età della Pietra Nuova. Con questa espressione ci si riferisce al periodo della storia dell'uomo (per la Sardegna tra il 6.000 e il 2.800 avanti Cristo) contraddistinto da due importanti innovazioni: l’evoluzione del sistema economico e la scoperta della ceramica che determinarono profondi mutamenti anche sul piano sociale. Il passaggio da un sistema di sostentamento basato sulla caccia, sulla pesca e sulla raccolta di frutti spontanei a un’economia più evoluta imperniata sulla produzione di risorse alimentari tramite l'allevamento di animali e l'agricoltura. La scoperta della possibilità di utilizzare la ceramica, cioè l'argilla sottoposta a cottura, per la produzione di vasellame sfruttabile nelle attività agricolo-pastorali e di raccolta e conservazione delle risorse alimentari. Due innovazioni che portarono allo sviluppo di una maggiore complessità e articolazione delle strutture sociali, in cui gradualmente si afferma il sistema di ripartizione del lavoro per gruppi e una progressiva tendenza alla gerarchizzazione. Il Neolitico segue la tradizionale ripartizione in sottofasi: il Neolitico antico (6000-4000 avanti Cristo); il Neolitico medio (4000-3400 avanti Cristo); il Neolitico recente (3400-3200 avanti Cristo); il Neolitico finale (3200-2800 avanti Cristo ).
Leggi tutto Il termine Neolitico, composto dalle parole greche neos (nuovo) e lithos (pietra), designa l'Età della Pietra Nuova. Con questa espressione ci si riferisce al periodo della storia dell'uomo (per la Sardegna tra il 6.000 e il 2.800 avanti Cristo) contraddistinto da due importanti innovazioni: l’evoluzione del sistema economico e la scoperta della ceramica che determinarono profondi mutamenti anche sul piano sociale. Il passaggio da un sistema di sostentamento basato sulla caccia, sulla pesca e sulla raccolta di frutti spontanei a un’economia più evoluta imperniata sulla produzione di risorse alimentari tramite l'allevamento di animali e l'agricoltura. La scoperta della possibilità di utilizzare la ceramica, cioè l'argilla sottoposta a cottura, per la produzione di vasellame sfruttabile nelle attività agricolo-pastorali e di raccolta e conservazione delle risorse alimentari. Due innovazioni che portarono allo sviluppo di una maggiore complessità e articolazione delle strutture sociali, in cui gradualmente si afferma il sistema di ripartizione del lavoro per gruppi e una progressiva tendenza alla gerarchizzazione. Il Neolitico segue la tradizionale ripartizione in sottofasi: il Neolitico antico (6000-4000 avanti Cristo); il Neolitico medio (4000-3400 avanti Cristo); il Neolitico recente (3400-3200 avanti Cristo); il Neolitico finale (3200-2800 avanti Cristo ).
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