Bee, William
La romantica signora Machespavento vive in una casetta d’epoca in mattoni, contornata da un folto e colorato giardino, ma ai margini di un bosco definito “buio e pauroso”, dal quale temiamo a ragione possa giungere qualche pericoloso imprevisto. La previdente vecchietta ha infatti affisso al cancello un cartello giallo con un ammonimento molto chiaro... E, in effetti, i pericoli non mancano. Per ben tre volte, come il ritmo narrativo classico ci insegna, l’idillica tranquillità campestre viene pericolosamente turbata dall’arrivo di tre orribili mostri, introdotti da una breve rima e da un versaccio onomatopeico. Ecco quindi entrare in scena Gnomo Ingordo, cleptomane dichiarato di tutto ciò che brilla, Turatilnaso, un essere ributtante, puzzolente e scostumato e infine Orcosenzafondo, divoratore affamato già attrezzato con forchetta e tovagliolo. Ogni volta che avverte il pericolo, Machespavento si rifugia in una stanza diversa e osserva da lontano e al sicuro l’intervento decisivo del suo ranocchio da guardia. Lui risolve la questione in modo drastico… La sua fedeltà e la sua efficienza viene quindi premiata dalla riconoscente vecchietta, che organizza per lui un gustoso thè all’aperto ricco di dolci leccornie, e che alla fine del rinfresco, gli concede perfino il fatidico bacetto. Noi lettori ci aspetteremmo la classica trasformazione dello sgraziato anfibio in un avvenente, magari attempato, principe. Ma il finale è sorprendente, opposto e spiazzante... Un libro divertente e sorprendente, con un ritmo narrativo fondato sul doppio binario della rassicurazione e della sorpresa, illustrato con una vasta gamma di colori che spaziano dal rosa al rosso al viola, sui quali spiccano il verde del vigile ranocchio e il giallo del suo occhio spietato. Attenti al ranocchio / William Bee
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