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Paesaggio

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Evoluzione del paesaggio della Sardegna

Il paesaggio della Sardegna presenta peculiarità molto varie e articolate, difficilmente riconducibili a unicità e omogeneità. L'unico elemento di omogeneità riscontrabile nel paesaggio sardo è infatti "la diversità".

Linee guida del Piano paesaggistico

Le Linee guida per la predisposizione del Piano paesaggistico regionale sono state un importante documento di indirizzo che pone il paesaggio come principale riferimento strategico della pianificazione, sottolineando la ricchezza, la diversità e la dinamicità delle sue componenti antropiche e naturali. Dominante è il rilievo dato agli elementi identitari del paesaggio sardo.

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Norme del Piano paesaggistico regionale
"La Regione riconosce i caratteri, le tipologie, le forme e gli innumerevoli punti di vista del paesaggio sardo attraverso le interazioni della naturalità, della storia e della cultura delle popolazioni locali". Per far...
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Mosaico delle emergenze storico-culturali
Il mosaico delle emergenze storico-culturali è uno strumento di ricognizione del patrimonio identitario della Sardegna, che si propone come strumento base per la lettura dei paesaggi culturali isolani. A seguito della fi...
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Neolitico medio

Nel Neolitico medio (4000-3400 avanti Cristo) si assiste alla nascita della cultura di Bonu Ighinu. Il nome utilizzato per designare questa cultura deriva dal sito che ha restituito le prime attestazioni archeologiche. Si tratta della grotta di Bonu Ighinu (conosciuta anche col nome di Sa Ucca 'e su Tintirriolu) in territorio di Mara, nel Sassarese. A questa fase cronologico-culturale viene ricondotta il consolidamento delle conquiste neolitiche nell’agricoltura, nell’allevamento e nella produzione ceramica nonché nelle pratiche di vita delle comunità umane. Una delle testimonianze più esplicite di tale fenomeno ci giunge dalle produzioni ceramiche ascrivibili alla cultura di Bonu Ighinu. Si tratta di forme vascolari varie, fra cui vasi carenati e ciotole, con anse zoomorfe o antropomorfe, caratterizzate dalle superfici lucide, di color nero-bruno, spesso decorate a incisione o a impressione. La notevole qualità tecnica di questi manufatti testimonia un innegabile progresso nella capacità di controllo del processo tecnologico che sovrintende alla produzione dei manufatti ceramici. L'accresciuta varietà delle forme vascolari costituisce anche un significativo riflesso delle accresciute esigenze economiche delle genti Bonu Ighinu. Per quanto riguarda l'ambito funerario, caratteristiche appaiono le tombe a grotticella e i corredi funerari che accompagnavano il defunto nell'aldilà. Si segnala in proposito la necropoli di Cuccuru is Arrius, nel territorio di Cabras, dove vennero rinvenute numerose statuette di "dea madre" steatopigie, con forme femminili molto accentuate. Questa tipologia di manufatti offre una testimonianza materiale di grande rilievo: essa rappresenta infatti una chiara prova archeologica dell'esistenza di un mondo spirituale e religioso nel quale le comunità umane di questo periodo dovevano trovare "rifugio".

Lesen Sie alles Lesen Sie alles Nel Neolitico medio (4000-3400 avanti Cristo) si assiste alla nascita della cultura di Bonu Ighinu. Il nome utilizzato per designare questa cultura deriva dal sito che ha restituito le prime attestazioni archeologiche. Si tratta della grotta di Bonu Ighinu (conosciuta anche col nome di Sa Ucca 'e su Tintirriolu) in territorio di Mara, nel Sassarese. A questa fase cronologico-culturale viene ricondotta il consolidamento delle conquiste neolitiche nell’agricoltura, nell’allevamento e nella produzione ceramica nonché nelle pratiche di vita delle comunità umane. Una delle testimonianze più esplicite di tale fenomeno ci giunge dalle produzioni ceramiche ascrivibili alla cultura di Bonu Ighinu. Si tratta di forme vascolari varie, fra cui vasi carenati e ciotole, con anse zoomorfe o antropomorfe, caratterizzate dalle superfici lucide, di color nero-bruno, spesso decorate a incisione o a impressione. La notevole qualità tecnica di questi manufatti testimonia un innegabile progresso nella capacità di controllo del processo tecnologico che sovrintende alla produzione dei manufatti ceramici. L'accresciuta varietà delle forme vascolari costituisce anche un significativo riflesso delle accresciute esigenze economiche delle genti Bonu Ighinu. Per quanto riguarda l'ambito funerario, caratteristiche appaiono le tombe a grotticella e i corredi funerari che accompagnavano il defunto nell'aldilà. Si segnala in proposito la necropoli di Cuccuru is Arrius, nel territorio di Cabras, dove vennero rinvenute numerose statuette di "dea madre" steatopigie, con forme femminili molto accentuate. Questa tipologia di manufatti offre una testimonianza materiale di grande rilievo: essa rappresenta infatti una chiara prova archeologica dell'esistenza di un mondo spirituale e religioso nel quale le comunità umane di questo periodo dovevano trovare "rifugio".

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