Tipologia: Monumento o complesso monumentale, storia
Informazioni
Indirizzo: via Centrale s.n.c. - 09040 Castiadas
Cell. +39 348 5182463
Ente titolare: Comune di Castiadas
Ente gestore: Comune di Castiadas
Orari:
LU-DO 10:00-14:00 e 18:00-22:00
Per i gruppi numerosi è necessaria la prenotazione.
Biglietto: Non sono attualmente disponibili informazioni su eventuali biglietti, per avere informazioni al riguardo, e per verificare la fruibilità del complesso monumentale, si consiglia di contattare anticipatamente la struttura.
E-mail: biblioteca@comune.castiadas.su.it
Sito internet: www.comune.castiadas.su.it/it/page/musei - www.comune.castiadas.su.it/it/news/museo-del-territorio-complesso-ex-carcere-orari
Facebook: www.facebook.com/museocastiadas
Il museo
Situato nell'abitato di Castiadas, è ubicato nell'ala della direzione dell'ex colonia penale, costruita nel 1877.
L'11 agosto del 1875 sbarcarono sulla vicina spiaggia di Cala Sinzias trenta detenuti e sette agenti di custodia della casa penale di San Bartolomeo di Cagliari, guidati dall'ispettore delle carceri Eugenio Cicognani. Dovevano eseguire opere di bonifica idraulica ed agraria della campagna, rimasta incolta e disabitata dall'età aragonese a causa della malaria e delle frequenti epidemie di peste.
La colonia penale, con la direzione, le prigioni o mandre, la caserma delle guardie, il presidio militare, le strutture di servizio (officine di fabbri e carpentieri), l'infermeria, sorse su una collinetta di nome Praidis, tra due fiumicelli.
Col tempo fu realizzata un fitta rete di strade e infrastrutture, e furono bonificate le aree dove dovevano sorgere i dieci distaccamenti della colonia, secondo un'organizzazione produttiva di tipo autarchico, che non escludeva però la commercializzazione dei prodotti. Si coltivavano legumi e cereali, gelsi, ulivi, aranci, mandorli e limoni, vigneti, produceva carbone vegetale, si allevavano bovini, ovini e suini. Il tutto sotto un durissimo regime di disciplina e in situazioni igieniche e sanitarie tali (malaria, ma anche tubercolosi, febbri tifoidee, gastroenteriti) da determinare la morte di molti detenuti. Fatti che non mancarono di sollevare l'indignazione pubblica, col risultato di un progressivo miglioramento delle condizioni di vita dei condannati.
Durante il fascismo il territorio, ormai trasformato, passò all'ente Ferrarese di colonizzazione delle terre incolte, poi divenuto Ente Sardo. La colonia penale cessò di esistere nel 1952 con la nascita dell'ETFAS, Ente di Trasformazione Fondiaria Agraria della Sardegna. Con i suoi 6253 ettari, era stata la più grande delle colonie penali agricole intermedie d'Italia.
L'ala della direzione ospita il percorso che documenta la storia del carcere. Il tema principale consiste in uno spaccato delle tradizioni locali e di vita carceraria. È strutturato su 2 piani: piano terra, con 2 corridoi; primo piano con un corridoio e terrazzo. Una decina di stanze si affacciano sul corridoio. Alcuni ambienti presentano arredamenti della tradizione locale, vestiario, sculture e dipinti. Oltre alla direzione, sono visitabili le celle di massima punizione e la villa del direttore.
Perché è importante visitarlo
Un viaggio emozionante nel complesso monumentale del carcere, nei documenti, nelle celle, nella storia e nelle quotidianità di una colonia penale di fine ‘800 che trasformò, con il suo lavoro, il territorio di Castiadas.
Servizi
Visite guidate.
Consulta le pagine
Video - scheda descrittiva del territorio di Castiadas e del Museo del Territorio
Aggiornamento
Dove si trova
Testi
Autore : Angelelli, Alfredo
Anno : 1883
Autore : Oppes, Tonino
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