Descripción
Mausoleo funerario sito al di sotto della chiesa di San Lucifero. Tale edificio fa parte di un complesso funerario più vasto, comprendente altri due mausolei ravvicinati e con il medesimo orientamento insistenti nella stessa area di San Lucifero, che afferisce alla più vasta necropoli tardo-antica e paleocristiana sviluppatasi attorno al martyrium di San Saturnino. Realizzato interamente in opus testaceum, presenta una pianta rettangolare con ingresso originario ad est ed un piccolo sacello – definito dagli scopritori secenteschi “capilla mayor” - sito presso la parete ovest: l’ingresso, attualmente obliterato da una getto di pietrame frammisto a calce, era realizzato con ortostati e blocchi calcarei di grandi e medie dimensioni in cui sono ancora visibili gli incassi per i cardini; il sacello, a pianta quadrangolare, presenta le pareti scandite da tre nicchie, di cui quella sulla parete di fondo di dimensioni maggiori; al di sotto si trova un sarcofago litico non decorato. E’ probabile che rivestisse un ruolo di prestigio in senso funerario, ospitando nel suo piccolo spazio deposizioni di un certo rango. Il perimetro interno è scandito da una successione di dodici arcosoli, con sepolture sovrapposte fino ad un massimo di cinque, come testimoniano ancora gli incastri per i ripiani aggettanti dal filo del muro, secondo un modulo da che varia da sette a nove. Le tombe degli arcosoli, realizzate anch’esse in laterizi, avevano copertura piana o alla cappuccina: una di esse è ancora ben leggibile in sezione nell’arcosolio sud della parete ovest. Presso il secondo arcosolio della parete nord si apre un ingresso che collega il vano alla porzione residua della cd. “prima chiesa sotterranea di S. Lucifero”, obliterata negli anni ’40 del secolo scorso da un muro trasversale di cemento armato costruito per rinforzare le fondazioni di quella moderna. L’ingresso attuale all’edificio funerario avviene attraverso il terzo arcosolio della parete sud, aperto verosimilmente negli anni ’50 del secolo scorso in occasione di lavori di restauro che interessarono anche il rifacimento del pavimento. In questo, stando alle cronache dell’epoca, si aprivano inoltre numerose formae in laterizi. La copertura, attualmente una volta a botte frutto dei restauri secenteschi, doveva essere in origine sorretta da quattro piastri o colonne, come nell’omologa prima chiesa sotterranea, che suddividevano l’ambiente in una sorta di tre navate. Per ciò che concerne le sepolture, gli scavi evidenziarono la presenza, al di sotto del pavimento della capilla mayor di cinque sepolture, in formae di laterizi, di cui quattro ospitavano con sarcofago in piombo; al di sotto, ad una profondità maggiore, vennero alla luce altri quattro sarcofagi litici che un’iscrizione attribuisce a Linus, Severinus, Sulpicia e Vincencia. Le sovrapposizioni tombali evidenziate nel mausoleo, unitamente all’analisi paleografica delle iscrizioni rinvenute, lo collocano in un arco cronologico di IV-VII sec. d.C., distintivo di una committenza benestante che afferma, anche nella morte, il proprio status sociale. A conclusione degli scavi del ‘600 l’ambiente fu riutilizzato come ossario e tale rimase fino al 1937, anno in cui fu casualmente riscoperto. Stato di conservazione: cattivo
Descripción física
unità di misura: m; larghezza: 7.5; MISN=11
Titular de los derechos
proprietà Ente religioso cattolico
Derechos
Provvedimento di tutela: dlgs 42/2004, art. 10; estremi: 2010/01/16
Facebook
Gorjeo
LinkedIn
Whatsapp
Imprimir
Correo electrónico
Regresar
Comentario