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Archeologia industriale

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Seui, Miniera di Corongiu

L'insediamento industriale è situato nel fondo valle alla periferia del paese, in mezzo alle foreste di Montarbu che fornivano il legno per la forza motrice, utile alla lavorazione del minerale. La miniera di antracite fu inizialmente affidata a privati per passare alla società Corr'e boi nell'ultima parte dell'Ottocento, favorita dalla costruzione della ferrovia Cagliari-Arbatax. Dopo alterne vicende la miniera fu dichiarata fallita nel 1959. L'edificio più significativo è la laveria di San Sebastiano in prossimità della strada ferrata, al di là di un ponte in pietra, e si sviluppa su tre piani con altrettanti fabbricati uniti fra loro: una torretta sul lato s. con aperture a due e tre luci separa da pilastrini, un corpo centrale sul quale si ripetono ampie finestre ed un edificio più basso. In particolare nella torretta sono visibili sobrie decorazioni tra Liberty e Art Déco, mentre le lesene angolari presentano fasce bicrome. Sui rilievi circostanti sono le piccole abitazioni e i cameroni per le famiglie e per i minatori scapoli, mentre gli edifici di servizio come il laboratorio e la polveriera sono collocati più in alto. La miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO.Storia degli studiLa miniera è compresa in varie pubblicazioni di archeologia mineraria in Sardegna.BibliografiaS. Mezzolani-A. Simoncini, Paesaggi e architetture delle miniere, Nuoro, 1993, pp. 291-293.

Leer todo Leer todo L'insediamento industriale è situato nel fondo valle alla periferia del paese, in mezzo alle foreste di Montarbu che fornivano il legno per la forza motrice, utile alla lavorazione del minerale. La miniera di antracite fu inizialmente affidata a privati per passare alla società Corr'e boi nell'ultima parte dell'Ottocento, favorita dalla costruzione della ferrovia Cagliari-Arbatax. Dopo alterne vicende la miniera fu dichiarata fallita nel 1959. L'edificio più significativo è la laveria di San Sebastiano in prossimità della strada ferrata, al di là di un ponte in pietra, e si sviluppa su tre piani con altrettanti fabbricati uniti fra loro: una torretta sul lato s. con aperture a due e tre luci separa da pilastrini, un corpo centrale sul quale si ripetono ampie finestre ed un edificio più basso. In particolare nella torretta sono visibili sobrie decorazioni tra Liberty e Art Déco, mentre le lesene angolari presentano fasce bicrome. Sui rilievi circostanti sono le piccole abitazioni e i cameroni per le famiglie e per i minatori scapoli, mentre gli edifici di servizio come il laboratorio e la polveriera sono collocati più in alto. La miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO.Storia degli studiLa miniera è compresa in varie pubblicazioni di archeologia mineraria in Sardegna.BibliografiaS. Mezzolani-A. Simoncini, Paesaggi e architetture delle miniere, Nuoro, 1993, pp. 291-293.

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