La gara poetica "inventata", o meglio regolarizzata, da tiu Antoni Cubeddu conosce nell'isola della fine dell'Ottocento e dei primi del Novecento un successo senza precedenti. La gara nella sua formula standardizzata, che prevede un compenso per ogni poeta concorrente, si diffonde in buona parte dell'isola. Non solo il nord e il centro che sono più affini per le varietà dialettali prescelte dai poeti per una lingua poetica "comune", ma anche il meridione dell'isola viene investito dalla sempre più crescente passione verso ottavas, batorinas, modas, esordios e temas. Gli spettatori nelle piazze dell'isola sono tanti. Sono molti anche i poeti, o aspiranti tali, che tentano la fortuna e salgono sul palco a cimentarsi con i migliori. Sopravvive il nome e il ricordo solo di coloro che in qualche modo ebbero fortuna o bravura. Poeti semi-sconosciuti di cui si sa pochissimo. A volte solo il nome. Per esempio quelli di Antoni Cugurra di Porto Torres, Giuampedru Dore di Villanova Monteleone, Antoni Nonna di Osilo, Antoni Pinna di Ossi, Gavinu e Serafinu Pinna di Thiesi, Barore Piredda di Codrongianus, Tzitzu Moritu de Otieri. La gara dei cantadores logudorese, per la Sardegna di quei tempi, rappresenta un vero e proprio fenomeno che si potrebbe paragonare a un movimento culturale che coinvolge gli strati più bassi della popolazione. Genti sfortunate che, attraverso gli endecasillabi e le rime, partecipano in qualche modo alla diffusione dei dibattiti politici, sociali, religiosi e culturali dell'epoca.
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