Messina, Maria <1887-1944>
Leggere questo libro è come visitare una mostra darte. Ogni racconto un quadro. Di quelli piccolini, magari con le linee appena abbozzate, ma dai colori così nitidi che sembrano staccarsi dalla tela e venirti incontro. Ogni racconto-quadro eterna gente umile, gente povera, gente misera di quel sud arcaico d inizio secolo che così bene han dipinto Grandi Autori. Lei, Maria Messina, non è molto conosciuta ai giorni nostri, ma non ha nulla da invidiare a quei Grandi e occorre ringraziare Sciascia per averla riportata alla luce, definendola giustamente la Mansfield della Sicilia. Scarni, sofferenti e ruvidi i personaggi: tutti vinti, tutti perdenti senza alcuna possibilità di riscatto. Donne e mogli umilmente sottomesse, mendicanti derisi o scacciati, uomini vittime di vizi o di desideri... La vita non ha mai occhi pietosi. Una condizione umana che è condizione di sofferenza, di rassegnazione o, nel caso dei ricchi -dei cosiddetti baroni- di povertà di spirito. Una lettura dolente, che morde l'anima con denti affilati. Gente che passa / Maria Messina
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Natura
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