Senghor, Léopold Sédar
Il mondo ha perduto un grande uomo. Senghor era uno di quegli uomini che nascono ogni cento anni e riscattano l’umanità dagli orrori e dall’abominio (...), ma, soprattutto, è morto come desiderava. E’ morto in silenzio (“La parola è un’ala del silenzio, vita e morte sono la stessa parola…”), è morto in pace, nella stagione delle piogge, sulla via della fuga, nel vento ardente e puro. Tuttavia è morto lontano dalla sua amata Africa, lontano da Joal, il villaggio di pescatori della colonia francese del Senegal , dov’era nato nel 1906 da un padre ricco che aveva sette mogli e trenta figli, che ha fatto tutti studiare presso i padri missionari portoghesi e francesi. E’ morto lontano dal vento della bella stagione che brucia ogni fiore e ogni pensiero vano, dalla sabbia che ricade sulle dune del cuore, dai giochi dei fanciulli e le loro risa d’avorio. (...) Le poesie di Senghor
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Year : 1990
Year : 2006
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