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Biblioteche e archivi

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Primo piano biblioteche e archivi

Tra le invenzioni più importanti che l'uomo è stato capace di produrre si deve annoverare la scrittura. Grazie a questo passo infatti l'uomo seppe affrancarsi dai vincoli mnemonici a cui la trasmissione orale della conoscenza era inevitabilmente legata, affidando alla scrittura il bagaglio di conoscenze che lo sviluppo culturale era stato capace di produrre.

Ora, se il "libro" è una delle forme materiali elaborate per rendere fruibile la conoscenza tramandata in forma scritta, la "biblioteca" è il luogo deputato alla conservazione, alla tutela e alla fruizione dei libri.

Il termine italiano "biblioteca" deriva infatti dal latino "bibliotheca", a sua volta nato dal greco "bibliotheke", composto di "biblion", che significa "libro", e di "theke", che significa appunto "ripostiglio", "deposito". Preziosa è dunque la funzione svolta dalle biblioteche, pubbliche e private: esse rappresentano infatti i "depositi" della "memoria scritta" dell'umanità.

Altrettanto preziosa e, in qualche misura, complementare a quella delle biblioteche appare la funzione degli "archivi". Con questo termine si fa abitualmente riferimento al "complesso dei documenti prodotti da una persona fisica o giuridica, pubblica o privata nel corso dello svolgimento della propria attività".

Il portale SardegnaBiblioteche è il portale istituzionale dedicato alle biblioteche che operano sul territorio regionale e ai servizi bibliotecari, alle attività legate al mondo del libro e della lettura, nonché alle linee di attività sostenute e portate avanti dal Servizio Patrimonio culturale, editoria e informazione - Settore biblioteche e promozione della lettura e Settore biblioteca regionale, editoria libraria e tutela dei beni librari. Tra le sezioni si segnala quella dedicata ai cataloghi regionali, oltre che ai cataloghi nazionali e internazionali più significativi, che consentono ai cittadini di reperire informazioni sul patrimonio librario e documentario posseduto dalle biblioteche italiane ed estere per poterne fruire e utilizzare i servizi messi a disposizione.


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Sanluri, Museo Storico-Etnografico dei Padri Cappuccini

Il convento dei Frati Cappuccini fu edificato sopra uno dei colli più alti e panoramici del territorio ed è collocabile tra il 1608 e il 1609, a seguito dell'approvazione e del personale interessamento dell'Arcivescovo di Cagliari, Francesco Desquivel e del vicario parrocchiale di Sanluri, don Pietro Pilaris e anche grazie alla generosità del marchese di Laconi, signore di Sanluri.Evolutosi nel tempo grazie a una serie di ampliamenti, il convento ospita oggi un interessante percorso museale che, grazie ad un nucleo corposo di suppellettili liturgiche, arredi sacri e documenti di archivio, permette di ricostruire quattrocento anni di storia dei Padri Cappuccini in Sardegna, recuperando la memoria di oggetti, attività, usi e costumi del tempo passato.Il Museo Storico Etnografico dei Padri Cappuccini è composto da reperti provenienti da altri Conventi Cappuccini della Sardegna e dalle collezioni raccolte dai Frati. Si articola, principalmente, in tre sezioni. La prima, dedicata all’arte e agli arredi sacri, custodisce documenti cartacei, corali miniati, salteri di uso fratesco, decreti papali, reliquie, statue lignee policrome, dipinti, tabernacoli, ostensori e altri oggetti d’uso liturgico. La seconda accoglie una collezione di reperti archeologici provenienti da diverse località dell’Isola e anche dal territorio di Sanluri, che spaziano dall‘epoca neolitica a quella paleocristiana e bizantina.La terza, infine, è dedicata alla ricostruzione della vita quotidiana all’interno del Convento. Qui è possibile ammirare una collezione di strumenti utilizzati in passato dalla comunità religiosa che si occupava di lavorare il legno, di aggiustare le calzature o gli orologi secondo il compimento della sacra regola ora et labora.Perché è importante visitarloVisitare il Museo Storico-Etnografico dei Padri Cappuccini significa immergersi in un affascinante racconto che a partire dall’arte sacra ci offre un’immagine inaspettata sulla storia e sulla vita quotidiana dell’ordine dei Cappuccini.

Read everything Read everything Il convento dei Frati Cappuccini fu edificato sopra uno dei colli più alti e panoramici del territorio ed è collocabile tra il 1608 e il 1609, a seguito dell'approvazione e del personale interessamento dell'Arcivescovo di Cagliari, Francesco Desquivel e del vicario parrocchiale di Sanluri, don Pietro Pilaris e anche grazie alla generosità del marchese di Laconi, signore di Sanluri.Evolutosi nel tempo grazie a una serie di ampliamenti, il convento ospita oggi un interessante percorso museale che, grazie ad un nucleo corposo di suppellettili liturgiche, arredi sacri e documenti di archivio, permette di ricostruire quattrocento anni di storia dei Padri Cappuccini in Sardegna, recuperando la memoria di oggetti, attività, usi e costumi del tempo passato.Il Museo Storico Etnografico dei Padri Cappuccini è composto da reperti provenienti da altri Conventi Cappuccini della Sardegna e dalle collezioni raccolte dai Frati. Si articola, principalmente, in tre sezioni. La prima, dedicata all’arte e agli arredi sacri, custodisce documenti cartacei, corali miniati, salteri di uso fratesco, decreti papali, reliquie, statue lignee policrome, dipinti, tabernacoli, ostensori e altri oggetti d’uso liturgico. La seconda accoglie una collezione di reperti archeologici provenienti da diverse località dell’Isola e anche dal territorio di Sanluri, che spaziano dall‘epoca neolitica a quella paleocristiana e bizantina.La terza, infine, è dedicata alla ricostruzione della vita quotidiana all’interno del Convento. Qui è possibile ammirare una collezione di strumenti utilizzati in passato dalla comunità religiosa che si occupava di lavorare il legno, di aggiustare le calzature o gli orologi secondo il compimento della sacra regola ora et labora.Perché è importante visitarloVisitare il Museo Storico-Etnografico dei Padri Cappuccini significa immergersi in un affascinante racconto che a partire dall’arte sacra ci offre un’immagine inaspettata sulla storia e sulla vita quotidiana dell’ordine dei Cappuccini.

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