Cervi, Adelmo
Questa non è la Storia. Questa è una storia. Dove prendo quello che mi hanno raccontato, ci attacco quello che non mi hanno raccontato e lo condisco con quello che ho scoperto e imparato leggendo libri e parlando con altri parenti, amici, studiosi. Non è la mia storia. E la storia di un uomo che non cè più. Ma è anche la storia dei suoi fratelli e di tanti altri che hanno pagato con la vita la loro scelta di libertà. Ma è più mia di qualunque altra storia mi venga in mente in questo momento. Quindi è quella giusta. Mi chiamo Adelmo Cervi, ho settantanni e sono figlio di un mito. Sono figlio di Aldo Cervi e di Verina Castagnetti, e a dire la verità un po ce lavrei anche su, con questo mito, perché si è portato via mio padre, se lè mangiato così, in solo boccone, e mi ha lascito in cambio soltanto un nome e una lapide, per poi fare di lui un pezzo di un monumento unico, una statua a sette teste. Sette uomini, sette vite, sette morti, sette medaglie. E una cosa sola, un mito in cui i singoli uomini spariscono. E loro non erano una cosa sola. Erano sette e avevano ognuno un nome, un carattere, una vita, una storia. Uno di loro era mio padre, Aldo. I tre anni di carcere militare lo avevano radicalmente cambiato. Da semplice contadino sfruttato era diventato un rivoluzionario antifascista militante. I miei sette padri : storia di una grande famiglia antifascista raccontata da un figlio / Adelmo Cervi
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