Barnes, Julian
A un certo livello la vita è aria. I tre leggendari pionieri ottocenteschi che rivivono nel Peccato dell'alta quota, la prima parte di questo memoir, sono accomunati dalla passione per il volo, allora ai suoi albori, dall'impulso un po' sacrilego a sganciarsi dal regno che ci è deputato e conquistare lo spazio degli dei. Più giù, a livello terra, le turbolenze sono quelle dell'amore. A quello infelice di Fred Burnaby, viaggiatore e colonnello della cavalleria inglese, per la divina attrice francese Sarah Bernhardt, e a quello invincibile del vignettista, aeronauta e inventore della fotografia aerea Félix Tournachon, alias Nadar, per sua moglie, è dedicata la seconda sezione del libro, La vita a quota zero. Ma per alcuni la vita ha in serbo cadute vertiginose. Nell'ultima sezione del libro, La perdita della profondità, Julian Barnes racconta i cinque anni successivi alla morte della moglie, l'agente letteraria Pat Kavanagh, scomparsa improvvisamente nel 2008. Barnes s'immerge negli abissi del lutto e del ricordo per riprendersi ciò che è suo. E il libro nel suo complesso è soprattutto e continuativamente questo: un baluardo, coinvolgente ed emozionante, ma mai retorico, di memoria, intesa come la sola vita degna di essere vissuta dopo la rottura del legame più importante. Perché è solo nel ricordo che la dissoluzione risulta impossibile a dispetto del tempo, dei livelli e della fine. Livelli di vita / Julian Barnes
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Nature
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