Forse è chiamandole che si animano le ombre, quando il vento cade e il cielo è fermo. Forse è nominandoli che respirano gli dèi. Presenze e mondi contigui al nostro, eppure sempre più inavvertiti e improbabili. Sempre più separati quanto la nostra capacità di "visione" si è inaridita, spenta. (G. Dettori)
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