Description
Abitazione sita presso l’insula occidentale dell’area della villa di Tigellio, a valle del colle di Buon cammino, nel quartiere storico di Stampace. Tale domus, identificata con il nome di “casa degli stucchi” da G. Spano in virtù di un numero consistente di frammenti di decorazione in stucco rinvenuti nel corso degli scavi, è sita nella parte centrale dell’isolato, compresa tra la casa del tablino dipinto ad est ed un’altra domus ad ovest. Il suo fronte attuale si presenta avanzato rispetto al filo orientale del lato sud-ovest dell’insula, mostrando direttamente i resti dell’atrio. Soggetta a diverse trasformazioni testimoniate dalla sovrapposizione di piani pavimentali, riempimenti con sopraelevazioni ed inserimenti strutturali, risale, nel suo impianto originario, ad età repubblicana. L’atrio (1) (BIBH 00005173), di tipo tetrastilo come le altre due domus, conserva ancora in situ due colonne con fusto scanalato coronate da capitelli; dell’impluvium (2) si conserva la cornice modanata sui lati nord-ovest, nord-est e sud-est. Presso quest’ultimo l’analisi autoptica ha confermato la presenza di una cisterna a bottiglia, ancora perfettamente conservata sia nella sua conformazione sia nel suo rivestimento impermeabilizzante in opus signinum. Lungo il lato sud-est si trovano una serie di piccoli vani a pianta quadrangolare, verosimilmente cubicola. Presso il lato nord-est dell’atrio si apre il tablinum (3), pavimentato in calcare e con due piccoli vani a pianta rettangolare ai lati aperti anch’essi sull’atrio (5, 6). Indagini archeologiche mirate svolte negli anni ’80 del secolo scorso all’interno di questo vano hanno verificato la sua originaria conformazione, più vasta di quella attuale: al di sotto dell’attuale pavimento, in fase con la parete sud-est e pertinente verosimilmente ad una riorganizzazione d’età augustea, si trova una pavimentazione più antica che, passandovi sotto, si lega con la parete ovest del vano (5), delineando un vano di più ampio respiro. La stessa tecnica muraria, verificata in sede di analisi autoptica, ha confermato la presenza di due distinte fasi, entrambe caratterizzate da un’opera a telaio, ma differenziate per materiale ed accuratezza d’esecuzione: le pareti nord-ovest, nord-est e, pur nell’esiguità dei resti rimasti, quella sud-est del vano (5) mostrano l’uso di ortostati litici a delimitazione di specchiature in opera incerta, con conci squadrati di calcare messi in opera secondo corsi di orizzontamento sub-paralleli; la parete sud-est, realizzata in una seconda fase, si contraddistingue per uso di materiale di reimpiego, quali fusti di colonne al posto degli ortostati e scapoli litici di medie e piccole dimensioni con rinzeppature fittili. Dietro il tablino, in posizione sopraelevata rispetto alla quota dell’atrio, si trova una vascone con funzione di serbatoio d’acqua, a pianta rettangolare, interamente rivestito in cocciopesto e con pulvino ancora perfettamente conservato alla base, che presenta alcuni gradini posti nel suo angolo sud-ovest. L’impianto di tale vasca segna una divisione in senso trasversale della domus cui si associano operazioni di riempimento dei vani siti a nord-est, finalizzati alla messa in opera di pavimenti del piano superiore. Delle pavimentazioni musive residuano pochi lacerti ancora in situ conservati nei vani nella porzione nord-est e pertinenti quasi esclusivamente alla piena età imperiale: tra questi, come ha evidenziato l’analisi autoptica, si conserva nel vano (16) un frammento con fiore a sei petali in tessere bianche, all’interno di un campo circolare a tessere nere, con un piccolo disco centrale in laterizio riferibile all’età tardo-repubblicana-prima età imperiale. Presso il lato nord-ovest dell’atrio si apre un ingresso che mette in comunicazione la casa degli stucchi con un’altra abitazione, anch’essa con atrio tetrastilo, messa in luce solo parzialmente e di dubbia attribuzione per l’impianto originario, se o meno in relazione con la domus in oggetto. Stato di conservazione: cattivo
Physical description
unità di misura: m; larghezza: 14; MISN=33
Rights holder
proprietà Ente pubblico territoriale
Rights
Provvedimento di tutela: dm (l. 1089/1939, artt. 1, 3, 21); estremi: 1995/01/19
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