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Regione Sardegna

tomba a camera

ambito romano

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Categoria

Titolo

tomba a camera

Descrizione

Tomba a camera ipogeica sita presso il versante occidentale del colle di Tuvixeddu, nell’area corrispondente alla necropoli del suburbio occidentale della Karalis antica. Prospettante sul margine orientale della via a Karalibus Turrem, si presenta come un monumento funerario rupestre scavato interamente nel calcare terziario che costituisce il colle. Caratterizzata dalla presenza di sedici iscrizioni rupestri in latino e greco, è dedicata dal marito L. Cassio Filippo alla moglie Atilia Pomptilla, esempio di amore coniugale. Il monumento originario, il cui stato di conservazione si presentava già compromesso nelle raffigurazioni pittoriche del Crespi del 1880, si articolava in tre ambienti cui si accedeva verosimilmente attraverso una scalinata disposta frontalmente all’ingresso e di cui non residua traccia: l’utilizzo come cava, in età probabilmente medievale e poi mederna, ha comport atola distruzione della stessa unitamente ai pavimenti del pronao e delle due camere funerarie interne. Attualmente del monumento si può apprezzare solo la parte superiore, in uno stato di conservazione non ottimale. Il prospetto, con facciata architettonica, riproduce le forme di un tempio distilo in antis: delle due colonne originarie, entrambe perdute, si conserva solo il capitello di destra, ionico con pulvini laterali. L’architrave contiene nello zooforo il titolo funerario delimitato superiormente da una fila di dentelli. Il resto della trabeazione è semplice, non rivestendo funzione statica, ed è delimitata, superiormente, da una cornice a doppio listello con dentellatura e, lateralmente, da due pilastrini con capitello corinzio. Nella parte centrale è ancora ben leggibile il frontone con cornice a dentelli e timpano con interno raffigurato con rosone ed urceus, simboli allusivi della libagione funeraria e sacra; sugli spioventi si trovano due basi ed ai lati due serpenti, simmetrici e speculari, simboli, verosimilmente, del vincolo coniugale. Del pronao si conservano le pareti laterali e quella di fondo, su cui trovano posto le iscrizioni celebrative dei due coniugi in versi esametri o distici elegiaci; su questa parete, sull’architrave di coronamento dell’ingresso alla prima camera, si trovava una tabella rettangolare con cornice modanata recante la dedica dell’edificio fatta dai liberti alla coppia. Del primo vano è ancora possibile apprezzare il coronamento superiore con cornice a sguscio: sulla parete nord si trova un loculo afferente ad una sepoltura ad inumazione e, nella parte sottostante, un ulteriore loculo forse non finito; sulla parete sud si aprono tre nicchie che compongono un piccolo colombario funzionale alle deposizioni dei resti incinerati dei defunti, forse gli stessi liberti. Da questa si accedeva al secondo ed ultimo vano sulla cui parete di fondo si trova una sepoltura ad arcosolio bisomo appartenente verosimilmente alla coppia. Le iscrizioni, non verificabili con analisi autoptica, risultano nove in lingua latina e sette in lingua greca. La presenza dell’heroon-colombario testimonia la commistione dei due riti funebri dell’inumazione/cremazione in un unico edificio nella prima età imperiale romana. L’apertura sulla strada, invito al viandante a fermarsi ed a riflettere sulla morte, nonché la stessa architettura della facciata sembrano rimandare a consuetudini proprie dell’ambiente italico. Stato di conservazione: cattivo

Descrizione Fisica

unità di misura: m; altezza: 4.00; larghezza: 5.50

Detentore dei Diritti

proprietà Ente pubblico territoriale

Diritti

Provvedimento di tutela: dm (l. 1089/1939, artt. 1, 3, 21); estremi: 1996/12/02

ID

2000231018

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