Sartre, Jean-Paul
Durante la sua prigionia di guerra tra il 1940 e il 1941, Sartre lesse Essere e tempo di Martin Heidegger, una ricerca ontologica condotta con la visione ed il metodo della fenomenologia di Edmund Husserl, che di Heidegger fu il maestro. Il saggio di Sartre è manifestamente influenzato da Heidegger, sebbene l'autore francese nutrisse profondo scetticismo riguardo ad ogni forma in cui l'umanità potesse raggiungere una sorta di stato personale di realizzazione comparabile con l'ipotesi heideggeriana di re-incontro con l'Essere. Nella sua più tetra descrizione de L'essere e il nulla, l'uomo è una creatura ossessionata da una visione di "compiutezza", che Sartre chiama ens causa sui, e che le religioni fanno coincidere con Dio. Venuti al mondo nella realtà materiale del proprio corpo, in un universo disperatamente materiale, ci si sente inseriti nell'essere (con la "e" minuscola). La coscienza è in uno stato di coabitazione con il suo corpo materiale, ma non ha alcuna realtà obiettiva; è nulla (nel senso etimologico di nulla res, "nessuna cosa"). La coscienza ha l'attitudine di concettualizzare le possibilità, e di farle apparire, o di annichilirle. L'essere e il nulla / Jean-Paul Sartre
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Natura
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Anno : 2004
Anno : 2001
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