Guicciardini, Francesco <1483-1540>
La Storia d'Italia nasce dalla necessità di Guicciardini di verificare, tramite l'esperienza della realtà storica, le riflessioni condotte nei suoi Ricordi, in cui tra gli altri argomenti tratta dell'impossibilità di cogliere nella storia leggi e modelli assoluti che permettano di prevedere l'andamento degli eventi, ponendosi in contrasto con il pensiero umanista e con il Machiavelli. Nel periodo scelto da Guicciardini si susseguono alcuni tra gli avvenimenti più dolorosi avvenuti nell'Italia rinascimentale, come la calata di Carlo VIII di Francia (1494) e il sacco di Roma (1527), che però permettono all'autore di inserire le vicende nel contesto politico europeo, in cui l'Italia, ormai in decadenza, svolge un ruolo di terra di conquista. La narrazione riguarda principalmente l'analisi politica e psicologica dei grandi personaggi coinvolti negli eventi, che vengono descritti attraverso il tradizionale metodo del "ritratto", e a cui viene data voce nelle "orazioni", interi discorsi inseriti nel tessuto dell'opera e spesso contrapposti ad altri discorsi che sostengono scelte politiche diverse. Guicciardini quindi privilegia le figure storiche più rilevanti, senza alcun interesse per le sorti del popolo. Egli analizza con spregiudicatezza i fatti, senza mai spiegarli tramite modelli ideali o regole di validità generale, considerando la storia nel suo svolgimento e non soltanto per le conclusioni che da essa si possono trarre: in questo modo egli approda a conclusioni molto pessimistiche sulle sorti future dell'Italia. Storia d'Italia / Francesco Guicciardini
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