Ihara, Saikaku
«Racconti del mondo fluttuante» (ukiyo-zoshi): così si definiva nel Giappone del Seicento il genere letterario a cui appartiene questo grande classico, qui tradotto per la prima volta in Italia. Ihara Saikaku fu maestro ineguagliato dell’ukiyo-zoshi: avido di particolari e di concretezza come un Balzac orientale, svelto e netto come un Maupassant, con lui l’arte del narrare irrompe nella vita di tutti i giorni, mescolando il pathos all’ironia. In queste sue storie le fascinose figure delle stampe giapponesi fra diciassettesimo e diciottesimo secolo escono dai loro rotoli e si muovono davanti a noi: per strade formicolanti, nei quartieri del piacere, nelle botteghe dei mercanti, sui percorsi dei pellegrinaggi, fra paraventi e guanciali. Giovinette e mezzane, mercanti e libertini, monaci e cortigiane: i loro destini si incontrano, si intrecciano, si ramificano, si dissolvono – con piccoli tocchi, con sapienti stacchi, rapidi mutamenti di scena. Cinque donne amorose / Ihara Saikaku
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