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Ghilarza, Casa museo Antonio Gramsci

Ghilarza, Casa museo Antonio Gramsci

Ghilarza, Casa museo Antonio Gramsci

Tipologia: Storia

Informazioni
Indirizzo: corso Umberto I, 57 - 09074 Ghilarza
Tel. +39 0785 53075
Ente titolare: Fondazione Enrico Berlinguer
Ente gestore: Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci Ghilarza
Orari:
Ottobre-Marzo
LU-MA, GI-DO 10:00-13:00 e 15:30-18:30
Aprile-Settembre
LU-MA, GI-DO 10:00-13:00 e 15:30-19:30
Chiusure speciali: 1 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 24, 25, 26 e 31 dicembre.
Biglietto:
Intero - euro 4,00 - adulti oltre 25 anni
Ridotto - euro 2,00 - dai 6 ai 25 anni, adulti oltre 65 anni, gruppi oltre 10 persone e accompagnatore, guide turistiche iscritte al Registro regionale
Gratuito - minori sino ai 6 anni, disabili e accompagnatori, possessori della Tessera Amici della Casa Museo, residenti in possesso della Tessera gratuita del Museo, soci ICOM.
Il prezzo del biglietto è comprensivo della visita guidata , l'ingresso e la vendita dei biglietti sono consentiti fino a 30 minuti prima della chiusura. Prenotazione richiesta per la visita guidata, obbligatoria per i gruppi superiori alle 10 persone.
E-mail: info@casamuseogramsci.it - didattica@casamuseogramsci.it
Sito web: www.casamuseogramsci.it
Facebook: www.facebook.com/casagramscighilarza

Il museo
È ospitato nella Casa dove Antonio Gramsci ha trascorso l'infanzia e la prima giovinezza, dal 1898 al 1911, dai sette ai vent'anni. Nell'autunno del 1911, partì per Torino per frequentare l'Università, dove si era iscritto alla Facoltà di Lettere. Dal trasferimento a Torino fino al termine della sua vita – morì a 46 anni – ha vissuto in camere ammobiliate, alberghi, cliniche, pensioni, celle carcerarie. Questa di Ghilarza è l'unica vera casa che abbia avuto.
La Casa Museo, nel centro storico del paese, è una costruzione dei primi dell'Ottocento a due piani, semplice e dignitosa, costruita in basalto, pietra spesso utilizzata nelle tipiche abitazioni della Sardegna centrale. Si articola in sei sale: tre al piano terra, che comprende anche un giardinetto con un altro piccolo locale, e tre al piano superiore. Dall'ingresso, a destra, si accede a quella che una volta veniva chiamata la "camera buona"; sulla parete di fronte si trova una grande riproduzione su plexiglass della commovente lettera che Gramsci scrisse a sua madre il 10 maggio 1928 e in cui ricorda di trovarsi a scontare una pena per non aver voluto cambiare le proprie opinioni, ma di dolersi per averle arrecato tanto dolore. Nella Sala è allestita una postazione per il pubblico dotata di un grande schermo touch screen, attraverso cui si può consultare la versione digitale dei Quaderni dal carcere scritti da Gramsci. Oltre l'ingresso si trova la cucina con il soffitto a cannitzada, tipico delle antiche case sarde, e l'antico pozzo. Dalla cucina si accede a quella che in passato era la stanza da pranzo della famiglia Gramsci dove è allestita una postazione per il pubblico attraverso cui si possono ascoltare o vedere i materiali dell'Archivio multimediale, documentari, interviste e filmati sulla vita e sulla figura di Gramsci. Tra questi di particolare importanza sono le testimonianze orali di oltre quaranta personaggi come Pertini, Terracini, Longo, Silone e Basso, contemporanei di Gramsci, raccolte a metà degli anni Settanta dalla nipote di Gramsci, Mimma Paulesu Quercioli, in previsione dell'allestimento del Museo. Completa il piano terra un piccolo cortile esterno, luogo dei giochi del piccolo Antonio e dei suoi fratelli, che ospita sa 'omo 'e su forru, dove una volta si faceva il pane.
Il piano superiore, articolato in tre sale, un tempo camere da letto, ospita un percorso museale, costruito con immagini, fotografie, lettere, oggetti personali, che propone le tappe più significative della vita dell'Intellettuale. Su una parete è riprodotta la cella del carcere di Turi dove Gramsci fu rinchiuso. In una delle sale è ricostruita una camera da letto con arredi originali. L'allestimento e il percorso museale, progettati alla metà degli anni Settanta, sono opera dell'architetto e designer Cini Boeri e della ricercatrice dell'Istituto Gramsci Elsa Fubini. La Casa Museo Gramsci di Ghilarza, già riconosciuta bene culturale storico e artistico, con L. 207/2016 è stata dichiarata monumento nazionale.
Sono presenti barriere architettoniche.

Perché è importante visitarlo
Nella Casa Museo di Ghilarza è conservato ed esposto il lascito materiale di Antonio Gramsci. Si tratta di un piccolo corpus di oggetti di uso quotidiano e di lavoro, giocattoli costruiti da lui stesso e donati alla moglie e ai figli, utensili di vita carceraria che erano stati conservati a Mosca dalla moglie Giulia Schucht e dai figli Delio e Giuliano, e in Sardegna dalla sorella Teresina Gramsci Paulesu. Sono gli unici oggetti oggi esistenti, oltre ai carteggi e ai libri, che siano appartenuti ad Antonio Gramsci.

Servizi
Accessibilità fisica facilitata per visitatori con esigenze specifiche, bookshop, guardaroba, laboratori didattico-educativi, visite guidate.
Attività didattico-educativa e di formazione anche per adulti, attività di tutoring per i giovani del Servizio civile volontario nazionale, per stagisti e tirocinanti e per studenti impegnati progetti di alternanza scuola-lavoro; bookshop; spazi del piano terreno adeguati all'accesso dei visitatori con disabilità; l'accessibilità al percorso espositivo del piano superiore è assicurata mediante sussidi multimediali; guardaroba e deposito bagagli gratuiti.

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Scheda su Antonio Gramsci

Mise à jour

11/5/2023 - 16:49

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